Allora, stamattina sono stata posseduta da una specie di divinità, che mi ha dettato una ricetta dei cioccolatini
(giuro che era questa specie di voce divina imperiosa che mi guidava e neppure io sapevo in anticipo che si sarebbe trattato, alla fine, di cioccolatini).
Perché la divinità abbia deciso di rivelare proprio a me la sua ricetta, è cosa a me del tutto ignota, si sarà trattato di uno sbaglio?
Comunque ormai la ricetta è mia e ho pensato di rivelarla al mondo come una nuova religione di pace e godimento estremo per tutti (due cose di cui mi pare ci sia un certo bisogno).
Ricetta:
Porre del cacao amaro dentro una ciotolina (le dosi non sono precise perché, essendo posseduta, non mi era dato contare), comunque: alcuni cucchiai, facciamo tre.
Tahin, un cucchiaio? Boh, anche uno e mezzo uno e tre quarti.
Mescolare il tutto impastando bene la polvere di cacao col tahin in modo da creare un effetto tipo stucco bicomponente da legno.
Aggiungete miele, non troppo, se vi piace che il cioccolatino non resti stucchevole e mieloso, direi un cucchiaio, anche, al limite, un po’ di più, ma non troppo.
Mescolate finché il composto non abbia preso la consistenza della plastilina o, per chi non fosse pratico di plastilina, dello stucco da vetri.
Fate delle pallettine, rotolatele nella polvere di cacao e ficcatevele in bocca.
O, se volete essere eleganti, mettetele un un piattino tutte in cerchi concentrici una vicina all’altra.
Riponete il piattino in frigo e lasciatelo un po’ li.
Poi tiratele fuori dal frigo e mangiatevele come sopra, o regalatele ai vicini o, se avete dei parenti, ai parenti.
È bello anche contare fino a tre, ficcarsele in bocca sincronizzati e poi ciucciarle insieme cercando di farle durare lo stesso tempo.
Pare che questi cioccolatini al cacao facciano anche bene a qualche organo interno, ma non so quale. La divinità non me l’ha comunicato.
Fine della rivelazione.