Etty Hillesum parla a dio e gli dice quella cosa sui gelsomini, che lei, tutto quello di bello che ha intorno, lo sente per lui.
E dice, oggi sono questi gelsomini, e un domani, quando sarò partita, saranno altre piccole cose che mai smetterò di cercare, per poterle pensare tue.
Lei, in quella specie di preghiera dei gelsomini, cerca di salvare qualcosa con tutte le sue forze.
Questo qualcosa è dio, ma non sembra dio.
Lei lo chiama dio, ma non può essere dio, perché a dio dei gelsomini non può davvero interessare.
Lei, in quella preghiera sta dicendo qualcosa a se stessa, a proposito della resistenza e della visione.
Sta dicendo: io, per non essere perduta, devo cercare di vedere ogni giorno, in questo buio, almeno un gelsomino.