Ricominciamo alla grande, con un pezzettino settembrino della nostra amata Valentina Diana.
Era un pensiero fatto di niente dove immaginavo di arrivare in una stazione con il mio bagaglio e realizzare che i treni erano già partiti tutti;
di sedermi lì, su una panchina vuota, come si potrebbe sedere in una sera normale una persona normale, un po’ prima della notte e molto prima del giorno, ad aspettare il ritorno.
Ma il pensiero non era su un treno, era sul poco che ci può mettere il tempo, se vuole, solo soffiando appena come un venticello, a cancellarti tutta una storia, a levigarti il nome, senza cambiare nulla in te, solo l’intorno.