Ahimè è successo: dobbiamo darvi pacco come i peggiori degli amici.
L’incontro del 14 luglio con Carlo Greppi è annullato e rimandato a data da destinarsi.
Ci spiace parecchio.
Era un incontro a cui tenevamo molto, sia per l’argomento che per l’autore, ma sono cose che capitano, e infatti non ci lasciamo abbattere e semplicemente riprogrammiamo.
Magari a settembre – altamente probabile – e se non al Risorgimento in libreria, insomma: vedremo.
Ci godiamo l’estate, per adesso, e intanto buttiamo giù nomi, mandiamo messaggi agli autori, spulciamo fra le novità editoriali, segniamo idee e spunti – Bert dissemina pizzini, Bea ha il feticcio dei quadernetti, in ogni caso che dire, siamo rimasti analogici.
Ovviamente se volete cogliere l’occasione per farvi una cena al Circolo Risorgimento proprio giovedì, secondo noi resta una bellissima idea.
Potete prenotare al 347 502 0277 oppure chiamando lo 011 205 9573, e magari chissà, ci incrociamo lì ion veste non ufficiale…
Per il resto, niente altro è cambiato: la Gang quest’anno non chiude – se non lunedì 15 agosto, come da manuale. Potrebbero variare un pochino i tempi di arrivo di alcuni libri, ma niente di sconvolgente o fuori dal normale.
Vi ricordiamo solo la sospensione dell’orario continuato del giovedì, a partire dal 18 luglio fino a settembre.
Noi facciamo a turno per leggere, scrivere, restare in contatto con voi. Whatsapp, mail, panza e presenza, e se ci fosse bisogno anche consulenza a distanza e consegne.
Ma la nostra cosa preferita resta sempre vedervi qua, avere la scusa per aprire una bottiglia, magari, per prenderci un attimo di pausa insieme, per farvi vedere e toccare le copertine più belle, per darvi la possibilità di leggere un incipit. Noi siamo sempre e soprattutto questo: E voi, insieme a noi, anche.
“Se fossi una persona diversa, forse direi che ciò che è accaduto è una metafora della vita: le cose si rompono, a volte si aggiustano, e ci rendiamo conto che, per quanti danni possiamo subire, la vita ci ricompensa quasi sempre, spesso in modo meraviglioso. A pensarci bene… forse sono proprio quel genere di persona”.
Hanya Yanagihara