Una volta ha detto: tratta i personaggi come bambini, falli agire nella piena fiducia che ciò che stanno facendo sia vero e buono e, se possibile, divertente.
Non giudicarli, mentre li scrivi.
Non scrivere un personaggio per dimostrare cose che non c’entrano con loro, ma con te.
Ho pensato Uffa uffa uffa, mi distruggi sempre i miei castelli di sabbia. Ha aggiunto, È inutile che ti arrabbi, le cose stanno così: tu sei stupida e io sono il più bravo il più bello il più furbo il più intelligente del mondo.
Miracolo dell’amico immaginario antipatico.