Il mio cane e mia nonna sono il mio canto.
Mia nonna beve il passito di pantelleria alle dieci del mattino, che per lei è un modo come un altro per avvicinarsi a dio.
Il mio cane aspetta fuori dalla porta, in giardino.
Ogni volta che esco è pronto, vuole correre dietro un pezzetto di legno.
Glielo lancio. Lui crede che il pezzetto di legno sia una preda, la rincorre, le spezza il collo, la posa ai miei piedi.
Ne vuole credere un’altra.
Io sono lo sguardo e la voce che li canta nel tempo.
Il canto, è nel mio amore e si staglia, nel silenzio.